Prof. Riccardo Mancini

Opere

Questo lavoro possiede una sua innegabile specificità: nasce dal continuo confronto con gli studenti e si sviluppa cercando di approfondire questioni di carattere teorico-operativo.

Questa connotazione pone sul crinale della ricerca il rapporto che sussiste tra il campionario delle tecniche che la Didattica mette a disposizione a chi “pratica” educazione e le varie declinazioni di “senso” aconiano che la Pedagogia offre.

Che la pedagogia sia una scienza che studia il fatto/evento educativo attraverso metodi, strumenti e principi educativi è legge universale, così come la certezza che ogni modello ad essa riferibile calibra e plasma la sua azione a seconda della teoria e del contesto in cui si trova inserito.

Una circolarità scientifica che sottintende, comunque, la necessità di visioni particolari e peculiari, ma mai che abbiano la retesa e la possibilità di tradursi in paradigmi generalmente intesi.

Così, appare doverosa una riflessione che cerchi di indagare nello scuro labirinto degli “olismi”, rintracciandone unità di significato e riconoscimenti scientifici a partire dalla presa in carico delle più recenti scoperte in campo fisico-matematico.

Nella legittimazione della pedagogia olistica siamo davanti ad una teoria, quella quantistica, che seppur presente, anche se in maniera non dichiarata, all'interno delle riflessioni pedagogiche da oltre un secolo, non è mai stata posta come garante di scientificità e validità educativa, si voglia per la sua artificiosità comprensiva, oppure per l’ipotetica lontanza disciplinare che trova le sue interconnessioni solo in nicchie psicometristiche.

Una prospettiva olistica che adempie alle continue sollecitazioni sociali ed individuali e che esige la creazione di un “uomo totale”, non può non trovare sostegno in quell'antropologia pedagogica che oggi più che mai si vede costretta a dialogare con tutte le scienze, e in particolare con la fisica e la matematica.

Gli interventi che danno una articolazione al discorso, sviluppato nelle pagine che seguono, sono riflessioni sui grandi temi della pedagogia contemporanea che Riccardo Mancini ha trattato con gli studenti dei corsi di Psicologia.

Non c’è bisogno di recuperare un filo logico che comunque sottende ogni argomento, perché esso è nella filosofia che l’Autore privilegia, una filosofia che ha forti componenti interdisciplinari che si legano, in senso lato, alle scienze dell’educazione, a cominciare naturalmente dalla psicologia.

Così tutti i riferimenti ai bisogni e alle necessità dell’uomo che la pedagogia, peraltro, ha l’obbligo di rappresentarsi e di orientare a

soluzione, potrebbero interessare discipline affini, dalla sperimentale alla pedagogia sociale, dalla psicoanalisi alle neuroscienze là dove l’argomentare affronta i capitoli della mente e dell’anima.

Questo lavoro ha una sua innegabile specificità, perché affronta questioni di carattere operativo, assumendo dal campionario delle tecniche didattiche quelle che aiutano a declinare la Pedagogia Generale. Richiamati, difatti, quei principi fondamentali della Pedagogia, il discorso si sviluppa sui problemi particolari che scaturiscono dalla prassi. Se la Pedagogia, d'altro canto, fornisce indicazioni precise sulle finalità che l'azione educativa deve perseguire, la didattica mette a punto mezzi, strumenti e tecniche per concretizzare la prova e produrre effetti riscontrabili nel comportamento individuale di chi è stato coinvolto nella relazione. Perché di relazione interpersonale si tratta, prima che di rapporto di dipendenza, che comunque esige rispetto, disponibilità, apertura. Ed è l'intersezione tra pedagogia e didattica che legittima il ricorso ad una serie di strumenti, messi a disposizione e perfezionati dalla tecnologia, che potranno essere impiegati nella prassi scolastica al fine di assicurare un apprendimento significativo. In fondo lo scopo della ricerca educativa è riposto in questo rapporto, alla ricerca di un congiungimento con una teoria pur sempre esposta alla falsificazione di cui parla Popper, per la produzione di ipotesi sempre più puntuali e da corroborare.

Ti picchio, ti rompo


La giusta maniera di interpretare questo testo è quella di collocarlo all’interno di uno sviluppo di pensiero e di approfondimento

di alcune tematiche che hanno trovato i natali all'interno del volume “Pedagogia olistica e unità della conoscenza”.

Un principio di continuità che tende a legare e legittimare i concetti derivanti dalla pedagogia olistica con quelli che comunemente tratteggiano le pagine della letteratura pedagogica classica.